True Blood

interessante

Semiserial

truebloodNon sarebbe estate senza True Blood. Non solo perché, anche quest’anno, a differenza del caldo sole la sesta stagione non si è fatta attendere più di troppo per allietarci con la sua dose di sangue, sesso gratuito e accento del sud, ma anche perché una serie come True Blood è fin nella sua essenza legata all’afa, al sudore e soprattutto al trash di cui sono intrisi mesi come luglio e agosto, quel trash che porta la gente a indossare scarpe orribili come le Crocs, a rimpiangere ancora il Festivalbar e leggere di nascosto sotto l’ombrellone gli articoli di Cronaca Vera. Perché è inutile nasconderlo: quello che accompagna lo spettatore navigato di True Blood è un sentimento complesso, lo stesso che ti farà concludere la visione dell’episodio pilota esclamando il tuo più sonoro “che è stammerda?”, ma che ti porterà poi subdolamente a guardare anche il secondo, e dopo il…

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