Romania

Romania
Romania – Bandiera Romania - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Romania - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Romania
Nome ufficiale România
Lingue ufficiali Romeno
Capitale Bucarest (1 944 367 ab. / 2009)
Politica
Forma di governo Repubblica semipresidenziale
Presidente Traian Băsescu
Primo ministro Victor Ponta
Indipendenza 13 luglio 1878
dall’Impero Ottomano
(col Trattato di Berlino)
Ingresso nell’ONU 14 dicembre 1955
Ingresso nell’UE 1º gennaio 2007
Superficie
Totale 238.391 km² (81º)
 % delle acque 3,0 %
Popolazione
Totale 21.486.371 ab. (2012) (53º)
Densità 92 ab./km²
Tasso di crescita -0,26% (2012)[1]
Geografia
Continente Europa
Confini UcrainaMoldavia,UngheriaSerbiaBulgaria
Fuso orario UTC+2/Ora legale UTC+3
Economia
Valuta Leu romeno
PIL (nominale) 169 394[2] milioni di $ (2012) (57º)
PIL pro capite(nominale) 7 939 $ (2012) (72º)
PIL (PPA) 271 441 milioni di $ (2012) (48º)
PIL pro capite(PPA) 12 722 $ (2012) (76º)
ISU (2011) 0,781 (alto) (50º)
Fecondità 1,4 (2010)[3]
Consumo energetico 0,24 kWh/ab. anno
Varie
TLD .ro.eu
Prefisso tel. +40
Sigla autom. RO
Inno nazionale Deșteaptă-te, Române!
Festa nazionale 1º dicembre
Romania - Mappa
Evoluzione storica
Stato precedente Flag of Romania (1965-1989).svg Repubblica Socialista di Romania

La Romanìa (in romeno România) è uno Stato membro dell’Unione europea situato nell’Europa centro-orientale, nell’area detta Europa danubiana, attigua alla penisola balcanica. Istituita nel 1859 e riconosciuta come stato indipendente nel 1877, la Romania confina a nord-est con l’Ucraina e la Moldavia, a ovest con l’Ungheria e la Serbia e a sud con la Bulgaria. La Romania possiede anche 244 km di litorale sul Mar Nero.

Il nome “Romania” deriva dall’aggettivo latino Romanus, romano.[4] Il nome “Romania” viene usato ufficialmente per denominare le terre dell’attuale stato di Romania solo dalla seconda metà del XIX secolo. Prima si parlava di Valacchia e Moldavia, per denominare i principati a popolazione romena. Mentre il nome Valacchi deriva dai termini VlahWalsch ecc. utilizzati dalle popolazioni germaniche e slave per denominare tutte le genti europee di lingua latina, i valacchi chiamavano se stessi “romani”.[5]

Il motivo per cui i romeni si identificano attraverso la parola latina “romanus” (română român/ e quindi român) comincia a essere menzionato a partire dal XVI secolo da alcuni autori, tra i quali alcuniumanisti italiani che ebbero modo di viaggiare in Transilvania, Moldavia e Valacchia. Il più antico documento scritto in lingua romena è una lettera del 1521 (conosciuta sotto il nome di “La Lettera di Neacșu da Câmpulung – Scrisoarea lui Neacșu din Câmpulung”) nella quale veniva annunciato al rappresentante locale di Brașov l’imminente attacco da parte dei Turchi. Lo stesso documento risulta il più antico attestante la denominazione di “Țara Românească-Terra Romena”.

Nel periodo tardo-antico, l’Impero romano spesso era identificato, in lingua latina, dalla parola “Romània”. La denominazione “Romània” è inoltre oggi utilizzata per designare il territorio di diffusione delle lingue romanze.

Storia[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Storia della Romania.

Antichità[modifica | modifica sorgente]

Il tempio di Sarmizegetusa Regia.

Il castro romano di Potaissa

I confini della Romania di oggi includono la maggior parte dell’antico territorio della Dacia.

L’attuale territorio della Romania era già abitato nel II millennio a.C. da alcune tribù indo-europee conosciute sotto il nome di Traci. A partire dal VI secolo a.C., nella regione del Danubio sono segnalati i Geti mentre i Daci erano attestati in Transilvania. Probabilmente Geti e Daci erano lo stesso popolo, appartenente alla famiglia dei Traci.
Durante l’epoca del primo re geto-dacico Burebista (8244 a.C.), la primitiva estensione dello Stato era la seguente: a nord i Carpazi boschivi, a sud i monti Hameus (Balcani), a ovest la confluenza del fiume Morava con il medio Danubio, e infine a est con il fiume Bug meridionale.

Dopo la morte di Burebista, lo stato geto-dacico si disintegrò in quattro e, successivamente, in cinque formazioni politiche. Il nucleo principale si manteneva nella zona dei monti Șureanu, dove successivamente domineranno i re Cosmicus e Coryllus. L’unità dello Stato divenne possibile all’epoca del re Decebalo (87106 d.C.). Il nuovo regno aveva la sua capitale in Sarmizegetusa. Il regno di Decebalo aveva dimensioni minori rispetto a quello di Burebista, ma per contro era molto meglio organizzato a livello statale. Il regno di Decebalo rappresenta il periodo di apogeo della civilizzazione geto-dacica, situato nel secondo periodo dell’età del ferro. A causa dell’aggravarsi della minaccia romana (le legioni di Roma si erano spinte sino alla pianura pannonica da un lato e al basso Danubio dall’altro), Decebalo intraprende due campagne militari contro i Romani condotti dall’imperatore Traiano negli anni: 101102 e nel 105106 d.C. Come effetto di queste guerre, la Dacia venne conquistata e trasformata in provincia romana. Comincia così ufficialmente il processo di romanizzazione degli autoctoni geto-daci caratterizzato anche dall’immigrazione di coloni romani.

Nel 274 l’imperatore Aureliano si vide costretto ad abbandonare la Dacia; solo la Dobrugia continuò a far parte del mondo romano e romano-orientale fino ai primi decenni del VII secolo. Successivamente la regione ha accolto diversi popoli, alcuni dei quali hanno contribuito alla formazione dell’attuale compagine etnico-antropologica del paese danubiano. Genti di cultura iranica (Iazigi,Roxolani), germanica (Eruli, Goti, Longobardi, più tardi Sassoni e Svevi), turco-tartara (Unni, Avari, Proto-bulgari, Tartari, Mongoli), ugrica (MagiariSiculi), latina, slava, ebraicaarmenagrecarom, ecc. giunsero come invasori o immigrati in varie ondate a partire dal III secolo. Fra le minoranze che hanno mantenuto la propria lingua e cultura segnaliamo i Magiari, i Siculi, i Sassoni, gli Svevi e iTurchi della Dobrugia.

Medioevo ed Età moderna[modifica | modifica sorgente]

Fortificazioni di Sibiu.

Nel Medioevo i romeni vivevano in tre principati distinti, la Valacchia (detta anche “Ugro-Valacchia”), la Moldavia e la Transilvania.

Nel Rinascimento, dal 1476 la Valacchia, dal 1538 la Moldavia, dopo il 1547 la Transilvania, erano diventati vassalli dell’Impero ottomano. Quest’ultima, benché sottoposta all’Impero ottomano, rappresentava l’unica parte ancora autonoma appartenendo al Regno d’Ungheria. Dal 1711 il Regno d’Ungheria e con esso anche la Transilvania, ebbe come sovrano lo stesso regnante della Monarchia asburgica, fino al 1867, quando entrò a far parte dell’Impero Austro-Ungarico.

Indipendenza e Storia Recente[modifica | modifica sorgente]

La Romania nacque quando il Principato di Moldavia e di Valacchia si unirono il 24 gennaio 1859 conferendo il principato unico a Alexandru Ioan Cuza (già principe di Moldavia), e diventarono indipendenti nel 1877. Fu conseguita l’unità nazionale dopo la Prima guerra mondiale, quando Transilvania, Bucovina e Bessarabia furono inglobate.

Regno di Romania nel 1939, detto anche Grande Romania (România Mare)

La Romania nel 1941

All’inizio della Seconda guerra mondiale la figura politica più significativa fu quella del Conducător Ion Antonescu, un alto ufficiale che piegò la Romania alla sua politica autoritaria, ideologicamente prossima al Fascismo, tanto da far alleare il suo Paese alla Germania nazista.

Nell’estate del 1940, il paese subì l’occupazione della Bessarabia, della Bucovina settentrionale e del Territorio di Herța da parte dell’Unione Sovietica, e fu costretto dal Secondo Arbitrato di Vienna del 30 agosto 1940 a restituire parte della Transilvania all’Ungheria di Miklós Horthy, in cambio della garanzia di Germania e Italia di difesa da ulteriori pretese da parte di Stalin. La Germania impose anche la cessione alla Bulgaria della Dobrugia meridionale (Trattato di Craiova del 7 settembre 1940). La Romania, sotto la guida di Re Carlo II e del Primo Ministro Ion Antonescu, aderì al Patto Tripartitoquello stesso anno, per poi affiancare la Germania nell’invasione della Russia (Operazione Barbarossa) un anno dopo. Dopo quello russo e tedesco, il contingente romeno era il più numeroso impiegato sulFronte orientale, e subì notevoli perdite quando le sorti della guerra iniziarono a volgere a favore dei sovietici, in particolar modo nella Battaglia di Stalingrado. Nell’estate del 1944, l’Armata Rossa arrivò ai confini del paese; Antonescu fu destituito, e Re Michele I firmò l’armistizio con gli Alleati, compiendo un voltafaccia diplomatico e rivolgendo il proprio esercito contro i soldati tedeschi.

Territori della Romania corrispondenti a circa un quinto della sua superficie vennero ceduti all’Unione Sovietica nel dopoguerra, e sono oggi inclusi nello Stato moldavo e nell’Ucraina, la quale ha acquisito anche l’Isola dei Serpenti (Insula Șerpilor), l’unica isola romena in mare aperto al largo delle coste occidentali del Mar Nero, la cui cessione non era stata contemplata dal Trattato di pace. La Bulgaria conservò, con il beneplacito dell’Unione Sovietica, la Dobrugia meridionale, il cosiddetto quadrilatero, territorio che aveva ottenuto nel 1940 grazie alle pressioni di Hitler sul governo di Bucarest. Dopo la sconfitta nella Seconda guerra mondiale, la Romania divenne uno Stato comunista nell’orbita del Patto di Varsavia.

Nel 1948 venne ufficialmente abolita la monarchia e varata la costituzione della Repubblica Popolare Romena.

A partire dagli anni sessanta, i contrasti con l’Unione Sovietica, di natura principalmente economica, portarono a una politica estera indipendente e, nel 1965, al varo della nuova Costituzione dellaRepubblica Socialista di Romania.

Nel 1965 cominciò il governo dittatoriale del presidente Nicolae Ceaușescu, che ebbe termine nel 1989 a seguito di una rivolta popolare. Da allora la Romania è un paese democratico, la cui costituzione si ispira ai modelli occidentali.

Il 29 marzo 2004 la Romania è entrata nella NATO, insieme con BulgariaEstoniaLettoniaLituaniaSlovacchia e Slovenia.

Il 1º gennaio 2007 la Romania è entrata nell’UE assieme alla Bulgaria.

Geografia[modifica | modifica sorgente]

Mappa fisica della Romania

Gran parte della frontiera romena con la Serbia e la Bulgaria a sud e a sud-ovest è formata dal Danubio. Il Danubio ha come affluente il fiume Prut che forma il confine con la Repubblica di Moldavia a nord-est, dove la foce del fiume sul Mar Nero delimita anche il confine con l’Ucraina.

I monti Carpazi dominano gran parte della Romania soprattutto a nord-ovest disponendosi a ferro di cavallo, con cime alte fino a 2.500 m e raggiungendo i 2.544 m del monte Moldoveanu.

Le città principali sono Bucarest (București), IașiBrașovTimișoaraCluj-NapocaCostanza (Constanța), CraiovaPloieștiSibiuSuceavaGalațiBrăilaOradeaBacău.

Accanto al Danubio, i fiumi più importanti della Romania sono:

Popolazione[modifica | modifica sorgente]

Demografia[modifica | modifica sorgente]

Crescita demografica dal 1961 al 2003

In diminuzione dopo 1990, la popolazione romena fa registrare un tasso di crescita naturale di -0,8% ovvero di -9,2% fra 2002 e 2011. Attualmente la popolazione è di 20.121.641 abitanti (i dati iniziali forniti nel 2012 indicavano la popolazione stabile di 19.043.767 abitanti). La mortalità infantile è del 20 per mille, circa tre volte superiore a quella italiana. L’aspettativa di vita è di 72,45 anni. La popolazione si addensa nelle aree urbane per il 64%. Negli ultimi anni la Romania è stata soggetta a forte migrazioni sia al suo interno sia verso l’estero; infatti la Romania con oltre 2,5 milioni di residenti in un altro Stato Membro dell’Unione Europea (oltre un milione dei quali è residente in Italia) si è confermata nel panorama europeo come la collettività maggiormente propensa alla mobilità interna intercomunitaria, raggiungendo per numeri quella turca e superando di gran lunga quelle polacca, marocchina ed italiana.

Etnie[modifica | modifica sorgente]

La moschea del re Carlo I di Costanza, centro dell’Islam in Romania

La grande maggioranza della popolazione è di etnia romena.

Vi sono delle notevoli minoranze ungheresi (6,6% secondo il censimento del 2002) e, in misura minore, rom (1,5%), tedesche (1,3%), ucraine (soprattutto nelle regioni settentrionali; 0,3% della popolazione totale del paese), turche e tatare (in Dobrugia; 0,26%) e anche russe (0,2%) e serbe (0,11%). Le numerose minoranze etniche, oltre una ventina, sono per legge rappresentate in Parlamento ciascuna da un parlamentare.

La minoranza più grande è quella magiara ed è concentrata soprattutto in due distretti centrali del Paese (Harghita e Covasna, oltre che Mureș, dove si hanno percentuali del 50%) e si esprime politicamente per il tramite di un partito. Una parte della minoranza ungherese appartiene all’etnia sicula, mentre nella Moldavia romena vi sono alcune decine di migliaia di ungheresi “arcaici” di etniacsango.

Fino agli anni settanta era piuttosto rilevante anche una minoranza tedesca presente soprattutto in Transilvania (Siebenburgen in tedesco, Erdely in ungherese, “Ardeal” in romeno) e nelle regioni occidentali, ma per la maggior parte, date le condizioni politiche, economiche e sociali, è emigrata in Germania; oggi rappresenta qualche punto percentuale soprattutto nel Banato e nel distretto di Satu Mare (estremo nord-ovest). I tedeschi della Transilvania, immigrati nel medioevo,[6] vengono denominati “sassoni”, mentre quelli del Banato, immigrati prevalentemente nel XVIII secolo, “svevi”.[7]

Tra i gruppi etnici presenti vanno annoverati i rom, una piccola minoranza polacca (circa diecimila persone) che vivono nella provincia di Suceava e un’altra piccola minoranza croata (anch’essa di circa diecimila persone) che vive intorno alla città di Carașova e nei pressi della frontiera con la Serbia nel Banato.

Altre minoranze, di modesta entità, sono quelle slovacchececheucrainerusse (lipoveni), armenegreche e altre ancora.

Mappa etnica della Romania, 2011

Secondo stime attuali, in Romania vivono anche circa 20.000 italiani, quasi tutti arrivati negli ultimi venti anni. Gli italiani si sono soprattutto concentrati nel Banato (zona di Timișoara) e nella Transilvania, ma si trovano in quasi tutte le regioni della Romania, dove hanno creato piccole o medie imprese ed esercizi commerciali. Accanto agli italiani di recente immigrazione, vi è anche la minoranza italiana storica (stimata sulle 9.000 persone) in particolare membri dell’Associazione degli italiani in Romania RO.AS. IT., la più grande e importante comunità italiana del Paese. Altri gruppi si trovano a ClujOradeaSatu MareSuceavaCraiovaHunedoara-Otelu RosuGalațiIașiTulceaSântămăria-Orlea, oltre che a Bucarest. L’attuale parlamentare della minoranza italiana è espresso dalla più compatta e unita comunità d’italiani che si trova a Suceava ma che ha la sua sede centrale a Bucarest (Associazione degli italiani in Romania RO.AS. IT.)[8]

La presenza italiana in Romania risale alla fine dell’Ottocento e all’inizio del Novecento, quando italiani provenienti da alcune regioni allora povere (in particolare dal Veneto e dal Friuli) migrarono in Romania per lavorare nelle miniere, sui cantieri delle ferrovie o nell’edilizia.[9] Secondo ricerche storiche, tra la fine dell’800 e la seconda guerra mondiale vi si trasferirono 130.000 italiani, per la maggior parte ritornati in patria dopo il 1945.[10]

Lingua[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Lingua romena.
Voce da controllare
Questa voce o sezione sull’argomento Europa è ritenuta da controllare.

Motivoil paragrafo “Lingua” riporta soltanto fonti partigiane non stese in italiano, volte a esagerare la latinità del romeno, mentre non sono affatto trattate o sono minimizzate le decisive influenze linguistiche slave, generalmente balcaniche e turche sulla stessa lingua.

Partecipa alla discussione e/o correggi la voce. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.

Testo romeno „Tiperit en Klus en Anul Domnului 1703” (Stampato a Cluj nel 1703), sul foglio dal titolo Catehismului tradotto da G. Buitul

Cattedrale di Curtea de Argeș.

La lingua ufficiale è il romeno, una lingua neolatina. Il lessico romeno deriva soprattutto dal latino o da altre lingue romanze, con importanti influenze linguistiche slave, generalmente balcaniche, e turche. Va ricordato inoltre che solo nel XIX secolo l’alfabeto latino aveva sostituito il cirillico, impiegato fino ad allora dal clero e dall’aristocrazia. Un vaglio effettuato da ricercatori romeni[11] ripartisce le varie influenze secondo il seguente schema:

La Romania e la Moldavia costituiscono la maggiore isola linguistica neolatina nell’Europa orientale.

Religioni[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Chiesa cattolica in Romania.

Cattedrale greco-cattolica della Santissima Trinità a Blaj

Per la maggior parte i romeni appartengono alla Chiesa ortodossa romena. Il Cattolicesimo di rito latino è praticato soprattutto dagli ungheresi e daicsango, che in gran parte vivono in Transilvania e nella Moldavia romena, mentre il Cattolicesimo di rito bizantino è praticato dai romeni di Transilvania, fedeli della Chiesa greco-cattolica romena. Tutti i battezzati cattolici in Romania rappresentano l’8,64% della popolazione, secondo statistiche cattoliche.[12] Il protestantesimo (in particolare il Calvinismo, il Luteranesimo, l’Avventismo e l’Unitarianismo), è principalmente praticato da popolazioni di origine tedesca e ungherese della Transilvania. In Dobrugia, la regione che si trova sulla costa del Mar Nero, vi è una piccola minoranza islamica, resto della colonizzazione ottomana.

La comunità ebraica, che fu una delle più consistenti d’Europa (756.930 appartenenti nel 1930), subì le persecuzioni della seconda guerra mondialeper mano dei nazisti, e poi a causa della politica di Ion Antonescu (il numero degli ebrei romeni uccisi oscilla tra le 270.000 e le 380.000 persone)[13]. Dei sopravvissuti, la stragrande maggioranza è emigrata in Israele, in parte già durante la guerra, dove gli ebrei di origine romena costituiscono ora una delle presenze più importanti.

Ordinamento dello stato[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Politica della Romania.

La Romania è una repubblica democratica semipresidenziale nella quale il potere esecutivo viene esercitato fra il presidente e il primo ministro. Secondo la costituzione del 2003 la Romania è unarepubblica semipresidenziale.

Il Presidente è eletto con voto popolare per un massimo di due mandati di 5 anni (4 anni fino al 2004). Egli è il Capo di Stato incaricato di salvaguardare la costituzione, gli affari esteri e il funzionamento corretto delle autorità pubbliche. È anche il comandante supremo dell’esercito e presidente della Corte suprema di difesa. Secondo la costituzione egli funge da mediatore tra i poteri centrali dello Stato, così come tra lo Stato e la società. Il presidente nomina il primo ministro, che a sua volta sceglie il governo. Quest’ultimo deve essere confermato dal Parlamento con un voto di fiducia.

Il potere legislativo nello Stato romeno è esercitato dal Parlamento, che consiste in due camere, il Senat (Senato), che conta 137 membri e la Camera Deputaților (Camera dei Deputati), che ha 334 membri. I membri di entrambe le camere sono scelti in elezioni che si tengono ogni quattro anni.

Il potere giudiziario è indipendente, e i giudici nominati dal presidente non sono rimovibili. I procedimenti sono pubblici, eccetto circostanze particolari indicate dalla legge. Il sistema giudiziario romeno si basa sul Codice napoleonico e il civil law.

La Corte Costituzionale giudica la costituzionalità delle leggi. Il Ministero della Giustizia difende l’applicazione della legge insieme con i diritti e le libertà dei cittadini.

Regioni storiche della Romania[modifica | modifica sorgente]

Regioni storiche della Romania

Mappa amministrativa della Romania

Il paese è diviso in 4 regioni storiche: la Dobrugia, la Moldavia, la Transilvania e la Valacchia. La capitale è Bucarest.

Regioni della Romania[modifica | modifica sorgente]

Il paese è diviso in nove regioni, coincidenti con i quattro territori storici, che però non sono suddivisioni amministrative ufficiali:

Suddivisione Amministrativa[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Distretti della Romania.

La Romania è inoltre divisa in 41 distretti (județ, plurale județe), simili ai dipartimenti francesi, e la città di Bucarest, la capitale. I distretti sono (in ordine alfabetico):

 

Nel 2001, con la legge n. 351 sono state istituite le Zone metropolitane.[14]

Città[modifica | modifica sorgente]

Cluj-Napoca – secondo polo universitario del Paese e città multiculturale

Principali città per numero di abitanti[15]

Situazione dell’infanzia e degli orfani[modifica | modifica sorgente]

Nel 1989 100.000 bambini risultavano abbandonati e istituzionalizzati in pubbliche strutture. Nei primi sei mesi del 1991, vigente una legge sull’adozione inadeguata e alla presenza di intermediari talvolta poco scrupolosi, 6.752 bambini sono stati adottati da stranieri.

Da allora a oggi, la situazione è andata migliorando, e si è creato un grande momento di riflessione su tutta l’area dell’infanzia. In un suo rapporto, l’Unicef afferma che molti dei bambini delle istituzioni sono stati abbandonati più dalla società che dai genitori che, semplicemente, non hanno i mezzi per occuparsi di loro. La maggioranza di questi bambini appertengono alla numerosa minoranza “rom”, o sono figli di genitori alcolizzati e famiglie disgregate, spesso si tratta anche di figli di giovani madri che li affidano a questi orfanotrofi.

Fino al sesto mese di vita, i bambini abbandonati vengono ospedalizzati. Poi, fino ai diciotto anni di età, è previsto l’inserimento in strutture oggi modernizzate. All’abbandono provvisorio spesso segue quello definitivo.

I bambini istituzionalizzati negli orfanotrofi, oggi rispetto anche solo a dieci anni fa, dispongono di strutture notevolmente migliorate.

La politica per la tutela dell’infanzia (Protecția Copilului) è ripartita localmente tra le DGASPC (Dir. Gen. per l’Assistenza Sociale e la Tutela dell’Infanzia) distrettuali e dipende dalla Presidenza del Consiglio, che svolge attività di indirizzo e coordinamento, e i Distretti (Județ), 40 nel paese più 6 per Bucarest, che gestiscono il bilancio per la gestione dei bambini in stato di abbandono. L’ammontare del budget distrettuale è deciso con la legge finanziaria statale annuaria del Parlamento.

Istituzioni[modifica | modifica sorgente]

Forze di polizia[modifica | modifica sorgente]

Agenti della polizia romena

Per la tutela della sicurezza la Romania si avvale di diverse forze di polizia:

Difesa[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Forze armate romene.

La difesa della Romania è affidata alle Forze armate romene nate nel 1860. Durante la seconda guerra mondiale combatterono a fianco dei nazisti fino al 1944 quando Michele I di Romania riprese il potere e passò con gli alleati. Dopo essere entrata nella NATO la Romania sta attuando una modernizzazione delle sue forze armate, ha abolito il servizio militare obbligatorio e sta rinnovando i mezzi obsoleti.

Attualmente le forze armate romene partecipano a missioni internazionali come quella in Afghanistan e in Iraq (terminata nel 2009).

Politica[modifica | modifica sorgente]

Politica interna[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Politica della Romania.

La Costituzione della Romania, del 1991 e riformata nel 2003, proclama la Romania una repubblica[16] e uno stato di diritto democratico e sociale, che deriva la sua sovranità dal popolo. Afferma inoltre che “la dignità umana, i diritti e le libertà dei cittadini, lo sviluppo non ostacolato della personalità umana, i diritti e il pluralismo politico sono valori supremi e garantiti”[17].

La costituzione prevede un Presidente, un Parlamento, una Corte Costituzionale e un sistema separato di tribunali inferiori tra i quali la Corte Suprema.

Politica estera[modifica | modifica sorgente]

Rapporti con l’Unione Europea[modifica | modifica sorgente]

  • 1º febbraio 1992: Firma l’Accordo di Associazione con le Comunità Europee e i loro Stati membri;
  • 1º febbraio 1995; Entra in vigore l’Accordo di Associazione;
  • 10 dicembre 1999: Apre i negoziati di adesione con l’Unione Europea;
  • 15 giugno 2004: Chiude i negoziati di adesione con l’Unione Europea;
  • 25 aprile 2005: Il Consiglio Europeo approva la sua adesione all’Unione Europea[18] e firma il Trattato di adesione[19];
  • 27 maggio 2005: Deposita presso il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica italiana i propri strumenti di ratifica del Trattato di adesione;
  • 1º gennaio 2007: Diventa membro dell’Unione Europea;

A partire dal 1º gennaio 2007, la Romania ha aderito all’Unione Europea. I faticosi progressi che il paese ha compiuto nell’avvicinamento alla compagine continentale sono testimoniati dalla mole di lavoro che la Commissione Europea ritiene che evidentemente ci sia ancora da fare, in particolare sotto il profilo della lotta alla corruzione. Anche l’avanzamento nel settore sociale resta tuttavia un elemento d’analisi per verificare quanto il paese si dimostrerà solerte nel proseguire l’opera di rinnovamento e di risanamento successivamente all’ingresso nell’Unione Europea.

Economia[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Economia della Romania.

Dopo il collasso del Blocco Sovietico nel 198991, la Romania è rimasta con una base industriale obsoleta e un paniere di capacità industriali totalmente inadatto ai suoi bisogni.

Nel febbraio 1997 la Romania intraprese un programma comprensivo di stabilizzazione macroeconomica e riforma strutturale, ma questa riforma fu successivamente un frustrante processo a singhiozzo. I programmi di ristrutturazione includevano la privatizzazione o liquidazione di grandi industrie ad alto consumo elettrico (combinat) e maggiori riforme nel settore dell’agricoltura e della finanza. Nel 1999l’economia della Romania si è contratta per il terzo anno consecutivo di circa il 4,8%.

La Romania ha raggiunto in agosto 1997 un accordo con il Fondo Monetario Internazionale per un prestito di 547 milioni di dollari, ma il rilascio della seconda rata è stato procrastinato in ottobre a causa dei requisiti non raggiunti sul prestito per il settore privato e cambiamenti nelle spese budgetarie.

Bucarest ha evitato di dichiararsi insolvente per gli interessi di metà anno, ma ha dovuto usare le riserve per farlo, riserve che sono arrivate approssimativamente a 1,5 miliardi di dollari alla fine dell’anno1999.

Le priorità del governo includevano: ottenere un rinnovo del prestito del FMI, concentrarsi sulla politica fiscale, accelerare la privatizzazione e ristrutturare le imprese senza profitto.

Dal 2002 vi sono stati anni di successo di crescita economica che è stata stimata essere del 4,5% per anno, tasso che è cresciuto a più del 5% nel 2005. Dal 2003 l’aumento dei salari supera il tasso di inflazione, che era di circa 1,2% per mese, ma che successivamente è decresciuta. Il salario netto medio mensile nel novembre 2005 era di 937 RON, cioè circa 209 Euro / .[senza fonte] Nel 2005 l’inflazione si è abbassata al 7.8% annuo ed era stimata in calo anche per il 2006. Sono però in forte aumento anche i prezzi immobiliari. Col calo dell’inflazione, è stata possibile una riforma monetaria che ha introdotto il nuovo Leu (RON) in luogo di 10.000 vecchi Lei, e che nel 2006 valeva circa 3,6 volte meno dell’Euro. Il peso del settore agricolo, che ancora di recente sfiorava il 40% del PIL complessivo, sta diminuendo in favore dei settori industriale e dei servizi, attualmente è sotto il 10%[20]. Nel 2007 l’economia è aumentata del 8% e del 7,2% nel 2008. L’anno di crisi 2009 ha quasi del tutto annullato la crescita precedente, con un ribasso pari allo 7,05%. La retromarcia dell’economia nel periodo di crisi è stata causata dalla falsa crescita avvenuta negli anni precedenti, ovvero una crescita economica basata sul boom immobiliare e sui prestiti bancari destinati al consumo, senza investimenti concreti del governo nelle infrastrutture e nella produttività del paese. La contrazione dell’economia ha causato una notevole riduzione degli incassi delle tasse, constringendo il governo a richiedere un prestito pari a circa 20 miliardi di dollari / $ al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale. Il finanziamento richiesto dal governo è stato ampiamente criticato dai media e dalla popolazione. Inoltre, nel maggio 2010 i salari degli statali sono stati ridotti del 25% e l’IVA aumentata dal 19% al 24%, misure prese per contrastare l’aumento del deficit budgetario, previsto entro il 6,8% per la fine del 2010. Si prevede una contrazione dell’1,5 – 2% dell’economia. Nel 2011, gli stipendi degli statali aumenteranno del 15%, mentre per l’economia è prevista una crescita situata sull’1,5%.

Nel 2010 il salario netto medio mensile è stato di circa 1650 lei (RON), pari a circa 540 , calcolato a un corso di 4,3 lei/Euro.

La Romania è stata invitata a unirsi all’Unione europea nel dicembre 1999, data di inizio delle negoziazioni. È entrata nell’UE il 1º gennaio del 2007 insieme con la Bulgaria. Nel frattempo, il 29 marzo 2004, è entrata anche nella NATO.

Trasporti[modifica | modifica sorgente]

La compagnia aerea di bandiera è la Tarom; recentemente hanno aperto collegamenti con Bucarest e altri aeroporti (tra cui Timișoara e Cluj) diverse compagnie low-cost (fra cui le italiane WindJet, la romena Blue-Air, l’ungherese-polacca Wizz Air).

Turismo[modifica | modifica sorgente]

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La Romania è composta per 33% di montagne, per 33% di colline e per 33% di pianure. All’estremità orientale del paese si trova il Mar Nero. Grandi stazioni montane (SinaiaBușteniPredeal etc.) si trovano all’estremità orientale delle Alpi Transilvaniche, mentre i Monti Apuseni, di formazione carsica, sono ricchi di grotte, doline, pozzi, ecc.

La Bucovina è una regione montuosa ricca di incantevoli paesaggi e con un alto numero di visite annue, aumentate soprattutto negli ultimi anni. Collocata nel nord-est della Romania, visitando questa regione si respira un clima unico, con molti luoghi storici da visitare (come il monastero di Putna costruito grazie al Stefano il Grande o gli affreschi del monastero di Voronet che dal 1993 fa parte del patrimonio UNESCO dell’umanità). Per quanto riguarda la gastronomia vanno ricordate almeno la “pastrav cu smantana” e la “ciorba radauteana” (funghi porcini molto apprezzati in questa regione). La regione ha una vasta offerta turistica, conveniente grazie a innumerevoli agriturismi e bed and breakfast.

Il Delta del Danubio è il più esteso e meglio conservato dei delta europei.

La Transilvania si vanta di avere la più grande concentrazione di fortificazioni medievali del continente (le chiese fortificate), oltre che numerosi castelli, chiese lignee e città medioevali (Alba IuliaBistrița,BrașovCluj-NapocaFăgărașGherlaMediașSighișoaraRâșnovSibiuTârgu Mureș ecc.).

Cultura[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Accademia rumena e Musica rumena.

Archeologi e storici romeni[modifica | modifica sorgente]

La chiesa del Monastero di Voronet.

Filosofi romeni[modifica | modifica sorgente]

Scrittori romeni[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Letteratura romena.

Scultori romeni[modifica | modifica sorgente]

Pittori romeni[modifica | modifica sorgente]

Economisti romeni[modifica | modifica sorgente]

Musicisti romeni[modifica | modifica sorgente]

Televisione[modifica | modifica sorgente]

La televisione in Romania è stata introdotta nell’agosto del 1955 in via sperimentale e il 31 dicembre 1956 in via ufficiale. I canali televisivi più seguiti sono: Pro TV (con 6.615.000 telespettatori), TVR1 (4.451.000), Antena 1 (3.305.000), Kanal D(1.272.000), Acasǎ (1.247.000), Prima TV (2.205.000) e Antena 3 (73.000). Il 59% degli utenti usa la televisione via cavo.

Cucina[modifica | modifica sorgente]

Năsal – formaggio tradizionale transilvano

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Cucina romena.

La cucina romena è molto semplice, basata su piatti saporiti e facili da preparare, quasi tutti a base di carne, verdure o pesce. Piatti tradizionali sono:

  • Musaca: specialità di carne di maiale tritata e speziata con aglio e peperoncino.
  • Tochitură: carne di maiale, formaggio di pecora, uova, aglio, polenta.
  • Mititei o Mici: polpette di forma cilindrica di carne di manzo (talvolta mescolata con maiale o pecora) condita con aglio e pepe nero (a volte peperoncino) e una spezia chiamata Cimbru (il timo). Sono cucinati sulla griglia e possono essere serviti con senape, o con altre salse locali.
  • Ciorbă: è il piatto principale ed è una minestra o zuppa, preparata con ingredienti diversi, soprattutto verdure e carne.
  • Sarmale: involtini di foglie di verza o di vite farciti con macinato di carne di maiale, riso, più altre verdure e sapori.
  • Cozonac: dolce tipico pasquale dalla forma parallelepipeda ripieno di canditi, noci o cacao.
  • Mamaliga: polenta.
  • Fasole cu cârnați: fagioli con salsiccia affumicata

Feste[modifica | modifica sorgente]

Festività ufficiali
Data Nome italiano Nome locale Commenti
31 dicembre/1º gennaio Capodanno/Primo dell’anno Revelion/Anul nou
aprile/maggio Pasqua Paști La maggioranza dei romeni festeggia la Pasqua ortodossa. La festività dura 3 giorni.
1º maggio Festa del lavoro Ziua muncii Festa internazionale del lavoro
1º dicembre Festa nazionale
(Giorno dell’Unificazione)
Ziua Unirii Si festeggia l’unificazione della Transilvania con la Romania il 1º dicembre 1918
24 dicembre/25 Natale Crăciun I romeni festeggiano la vigilia il 24 e il Natale il 25 e 26 dicembre.
Feste tradizionali
Data Nome Commenti
24 febbraio Dragobete Festa degli innamorati
1º marzo Mărțișor Festa dell’arrivo della primavera
8 marzo Ziua femeii Festa delle donne
1º novembre Iluminarea Festa dei morti

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. ^ (ENPopulation growth rate in «CIA World Factbook». URL consultato il 28-2-2013.
  2. ^ Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013
  3. ^ Tasso di fertilità nel 2010URL consultato il 12 febbraio 2013.
  4. ^ Dizionario esplicativo della lingua romena, 1998; Nuovo dizionario esplicativo della lingua romena, 2002
  5. ^ Viaggiando in Transilvania, Moldavia e Valacchia, Francesco delle Vale scrive nel 1532: “La lingua loro è poco diversa dalla nostra Italiana, si dimandano in lingua loro Rumei perché dicono esser venuti anticamente da Roma ad habitar in quel paese, et se alcuno dimanda se sano parlare in la lingua valacca, dicono a questo in questo modo: Sti Rominest? Che vol dire: Sai tu Romano, per esser corota la lingua…„. Claudio Isopescu, Notizie intorno ai romeni nella letteratura geografica italiana del Cinquecento in Bulletin de la Section Historique, XVI, 1929, p. 1- 90): Pierre Lescalopier scrive in 1574: Tout ce pays la Wallachie et Moldavie et la plus part de la Transilvanie a esté peuplé des colonie romaines du temps de Traian l’empereur […] Ceux du pays se disent vrais successeurs des Romains et nomment leur parler romanechte, c’est-à-dire romain … . (Voyage fait par moy, Pierre Lescalopier l’an 1574 de Venise a Constantinople, fol 48 in Paul Cernovodeanu,Studii si materiale de istorie medievala, IV, 1960, p. 444)
    Sui romeni nota Ferrante Capeci in 1575: “Anzi essi si chiamano romanesci, e vogliono molti che erano mandati qui quei che erano dannati a cavar metalli…”. (Maria Holban, Călători străini despre Țările Române, vol. II, p. 158 – 161)
  6. ^ G.D.Teutsch – Über den Namen der Siebenbürger Sachsen, in: Archiv, vol.I, 1845, p.13-177; A.Scheiner – Sachse, sächsisch, in: (Kbl- Korrespondenzblatt des Vereins für siebenbürgische Landeskunde, vol.I-53, 1884-1929.), vol.9, 1886, p.127-128; K. K. Klein – Saxones vel Teutonici, in: Kbl, vol.53, 1930, p.78-83 e A.Scheiner – Die Entstehung des Namens der Siebenbürger Sachsen, in: Siebenbürgische Vierteljahrsschruft, vol.54-64, 1931-1941(Sieb), vol. 60, 1937, p.104-105.
  7. ^ Gündisch, Konrad. Siebenbürgen und die Siebenbürger Sachsen. Bonn: Langen Müller, 1998.
  8. ^ Associazione degli italiani della Romania
  9. ^ Quando i clandestini eravamo noi
  10. ^ Veneti in Romania, a cura di R. Scagno, Longo Editore, Ravenna, 2008
  11. ^ Marius Sala, e altri, Vocabularul reprezentativ al limbilor romanice, Editura Științifică și Enciclopedică, București, 1988, p.19-79
  12. ^ Statistics by Country, by Catholic Population [Catholic-Hierarchy]
  13. ^ Dati tratti da [1].
  14. ^ Costituzione zone metropolitaneURL consultato il 15-07-2010.
  15. ^ (RODati al 1 luglio 2007 forniti dall’Institutul National de StatisticaURL consultato il 29-05-2008.
  16. ^ Art. 1 Comma 2 della Costituzione del 2003:Forma de guvernământ a statului român este republica
  17. ^ Art. 1 Comma 3 della Costituzione del 2003: România este stat de drept, democratic și social, în care demnitatea omului, drepturile și libertățile cetățenilor, libera dezvoltare a personalității umane, dreptatea și pluralismul politic reprezintă valori supreme […] și sunt garantate
  18. ^ Decisione del Consiglio dell’Unione europea, del 25 aprile 2005, relativa all’ammissione della Repubblica di Bulgaria e della Romania all’Unione europea ((PDFGU UE L 157 del 21.6.2005)
  19. ^ Trattato tra il Regno del Belgio, la Repubblica ceca, il Regno di Danimarca, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica di Estonia, la Repubblica ellenica, il Regno di Spagna, la Repubblica francese, l’Irlanda, la Repubblica italiana, la Repubblica di Cipro, la Repubblica di Lettonia, la Repubblica di Lituania, il Granducato del Lussemburgo, la Repubblica di Ungheria, la Repubblica di Malta, il Regno dei Paesi Bassi, la Repubblica d’Austria, la Repubblica di Polonia, la Repubblica portoghese, la Repubblica di Slovenia, la Repubblica slovacca, la Repubblica di Finlandia, il Regno di Svezia, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (Stati membri dell’Unione europea) e la Repubblica di Bulgaria e la Romania relativo all’adesione della Repubblica di Bulgaria e della Romania all’Unione europea ((PDFGU UE L 157 del 21.6.2005)
  20. ^ Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report gennaio 2008

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

  • Arnaldo Mauri, Claudia G. Baicu, La fase iniziale di sviluppo del sistema bancario romeno, Rendiconti Istituto Lombardo, Classe Lettere, Vol. 142, 2008, pp. 409–426. [2]
  • Arnaldo Mauri, Claudia G. Baicu, Il sistema bancario romeno fra le due guerre, Rivista di Storia Finanziaria, n. 22, 2009, pp. 95–120.[3]
  • Costantino Dragan, La vera storia dei romeni, Nagard, Milano 1996.
  • Sulla minoranza italiana storica di Romania: Giulio Vignoli, Gli Italiani dimenticati. Minoranze italiane in Europa, Giuffrè, Milano, 2000.

Voci correlate[modifica | modifica sorgente]

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]

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